A Ragusa la messa la annuncia il Comune
Se ne potrebbe quasi trarre un luogo comune, una cosa del tipo “non esistono più le mezze stagioni” ma applicata al fatto che oggidì le sante messe non vengono più annunciate dal parroco o dal vescovo, no. O meglio, non vengono annunciate solo da loro, perché a dare man forte nella propaganda religiosa arrivano pure le istituzioni. Sì, proprio quelle che in teoria non dovrebbero mettere becco nelle faccende religiose (perché sennò che laicità sarebbe?) ma che di fatto non perdono occasione di manifestare il proprio clericalismo. E tra queste il Comune di Ragusa.
E così, se Parigi val bene una messa, una messa val bene un comunicato stampa. Già l’occasione è di per sé quanto di più clericale possa esserci perché riguarda un’ulteriore istituzione qual è la Polizia Municipale, che in questo caso festeggia un santo patrono; a ciò si aggiunge l’ulteriore clericalata rappresentata dal comunicato stampa in cui si legge che (cfr.) “i Sindaci dei Comuni della provincia di Ragusa hanno infatti invitato le autorità a partecipare […] alla Santa Messa”, che tra l’altro si svolgerà a Vittoria.
Che strano, noi pensavamo che di norma i Sindaci invitassero a eventi su argomenti riguardanti il loro mandato di amministratori, interessanti per tutta la cittadinanza, non che invitassero a riti religiosi. Dobbiamo forse trarne la conclusione che piuttosto che sulle loro capacità preferiscono fare affidamento sull’intercessione divina? A questo punto tanto varrebbe giocare una schedina comunale del Superenalotto, sicuramente ci sarebbero più probabilità di averne beneficio. Non esistono più le laiche amministrazioni!
PS: Se qualcuna delle autorità invitate fosse impossibilitata a partecipare alla messa a Vittoria, segnaliamo in alternativa l’ennesima processione nelle corsie dell’Ospedale Civile di Ragusa con annessa statua di Gesù Bambino. La pila da baciare è installata nella cappella al piano terra, in cui verrà successivamente celebrata la messa.
Uaar Ragusa 
Nell’ospedale civile di Ragusa hanno pure la cppella in cui festeggiare la messa? Allora possono privatizzare e non pagare l’ICI (o come si chiama ora).
Hanno molto più che la cappella. A Bologna è venuto fuori che in base al contratto con l’ospedale questi assistenti religiosi hanno perfino il diritto di interrompere terapie su degenti in pericolo di vita:
http://bologna.uaar.it/2013/12/assistenti-religiosi-e-suore-le-onerose-convenzioni-dellospedale-sant%E2%80%99orsola/
Pingback: La clericalata della settimana, 1: Luigi Lucchi, sindaco di Berceto - A ragion veduta
Pingback: La clericalata della settimana, 1: Luigi Lucchi, sindaco di Berceto – UAAR | NUOVA RESISTENZA