Uaar Ragusa

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Lettera ai dirigenti scolastici

Inizia l’anno scolastico e, con esso, iniziano anche i problemi per chi sceglie di non frequentare (tecnicamente di “non avvalersi”) l’insegnamento della religione cattolica. Già, perchè la vita non è mai facile per questi studenti, e la stessa UNICEF ha più volte espresso “preoccupazione” per la possibilità che l’attuale programma scolastico, che di fatto omologa una tra le tante concezioni del mondo a scapito di tutte le altre, ponga le basi per la discriminazione di quella parte di studenti che scelgono (si “avvalgono”?) di non frequentare l’unica materia non obbligatoria.
In realtà spesso non si può parlare neanche di “non frequentazione”, perchè è capitato anche che questi studenti venissero di fatto condannati a rimanere comunque in classe, come spettatori esterni. I più fortunati hanno potuto sfruttare il fatto che le ore di religione sono state poste all’inizio o alla fine della giornata, passando così il tempo a casa o come meglio gli aggradava, mentre qualcuno è finito nella classe accanto a seguire lezioni di cui poco gli interessava perchè aveva già fatto o farà successivamente; di insegnamenti alternativi, spesso, neanche l’ombra.
Quest’anno però le cose hanno preso una piega diversa, e stavolta a favore dei non avvalentesi. Dapprima il Consiglio di Stato ha stabilito che la non attivazione dell’insegnamento alternativo può incidere sulla libertà religiosa dello studente, poi il Ministero dell’istruzione, sulla stessa scia, ha diramato una circolare per sottolineare la necessità di assicurare l’insegnamento alternativo agli interessati, e infine una famiglia assistita dall’UAAR ha potuto incassare l’ordinanza del tribunale di Padova che condannava un dirigente scolastico per non aver attivato l’ora alternativa per il loro figlio e per gli altri non avvalentesi.
L’ora alternativa è ormai ritenuta obbligatoria, e le scuole non hanno che da sfruttare i fondi che il Ministero ha già stanziato per questo e, eventualmente, richiedere all’Ufficio Scolastico Provinciale il personale occorrente per garantire il servizio. La lettera che segue è stata inviata a 79 indirizzi e-mail di scuole della provincia di Ragusa allo scopo di sottolineare i recenti sviluppi, informare i dirigenti delle scuole della provincia ed esortarli ad attivarsi perchè anche il loro istituto garantisca un servizio necessario per una fetta sempre più ampia di studenti.

UAAR – Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti
Associazione di promozione sociale – Iscrizione al registro nazionale n. 141
Referente di Ragusa – http://www.uaar.it/ragusaragusa@uaar.it – tel:368/3121858

Ragusa, 20 settembre 2010

Ai dirigenti scolastici degli Istituti della provincia di Ragusa

OGGETTO: Attivazione attività didattica formativa alternativa
all’insegnamento della religione cattolica

Spett.le Dirigente,

è precisa volontà della scrivente associazione fare in modo che,
nell’anno scolastico 2010/2011 iniziato da pochi giorni, l’attività
didattica formativa alternativa all’insegnamento della religione
cattolica sia garantita a tutti coloro che l’hanno richiesta, e senza
alcun tipo di discriminazione.

Premesso:

* che l’art. 9, commi 2 e 3, della legge n. 121 del 1985, dispone
che, nel rispetto della libertà di coscienza e della
responsabilità educativa dei genitori, il diritto di scegliere
se avvalersi o non avvalersi dell’insegnamento della religione
cattolica (IRC) è garantito a ciascuno e che tale scelta non può
dare luogo ad alcuna forma di discriminazione;
* che tale garanzia è ribadita, negli identici termini, dall’art.
310 del d.lgs. 16 aprile 1994, n. 297, recante Testo unico delle
disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione,
relative alle scuole di ogni ordine e grado;
* che il diritto di non avvalersi dell’IRC comprende, come hanno
chiarito numerose circolari del Ministero della pubblica
istruzione (tra le quali le circolari n. 188 e 189 del 25 e del
29 maggio 1989), anche l’opzione per attività didattiche e
formative;
* che, quindi, l’offerta da parte della scuola di attività
didattiche o formative, alternative all’insegnamento della
religione cattolica, ha carattere doveroso, ove vi siano alunni
che hanno chiesto di non avvalersi dell’insegnamento della
religione cattolica optando per l’ora alternativa;
* che la doverosità di tale offerta è espressamente affermata
anche dalla circolare ministeriale n. 131 del 3 maggio 1986, che
impegna i Consigli di interclasse a definire le attività
alternative, sentiti i genitori interessati, entro il primo mese
dall’inizio delle lezioni;

portiamo all’attenzione i recenti provvedimenti in materia:

* il Consiglio di Stato, con sentenza n. 2749 del 7 maggio 2010,
ha stabilito che «la mancata attivazione dell’insegnamento
alternativo può incidere sulla libertà religiosa dello studente
o delle famiglia, e di questo aspetto il Ministero … dovrà
necessariamente farsi carico»;
* la circolare del ministero dell’istruzione n. 59 del 23 luglio
2010, inerente l’Adeguamento degli organici di diritto alle
situazioni di fatto per l’anno 2010/2011, evidenzia la necessità
di assicurare «l’insegnamento dell’ora alternativa alla
religione cattolica agli alunni interessati»;
* l’ordinanza del tribunale di Padova n. 1176 del 30 luglio 2010
ha stabilito che l’attivazione dei corsi alternativi costituisce
«un obbligo», e che la loro mancata attivazione costituisce «un
comportamento discriminatorio illegittimo», fonte di
responsabilità risarcitoria per l’Istituto scolastico.

Pertanto, la condotta dell’Amministrazione scolastica che rifiuta di
garantire un insegnamento alternativo in presenza di un’espressa
richiesta dei genitori degli alunni non avvalentisi, configura una
diretta violazione del diritto soggettivo di tali alunni a non essere
discriminati, per effetto di una scelta di coscienza, nell’accesso a
pari opportunità formative.

Ricordiamo che:

* ai sensi della vigente contrattazione collettiva nazionale, è
del tutto illegittima la prassi di utilizzare nelle supplenze
dei colleghi assenti gli insegnanti che abbiano in carico le
attività didattiche e formative alternative all’IRC, nelle
stesse ore in cui sono programmate le attività alternative;
* in mancanza di disponibilità da parte degli insegnanti
dell’istituto, la scuola può ricorrere a supplenze temporanee
fino al termine dell’anno scolastico attingendo dalle
graduatorie provinciali: tali supplenze non dovranno essere
pagate con i fondi di istituto, ma con fondi MIUR stanziati,
regione per regione, nel capitolo di bilancio “spese per
l’insegnamento della religione cattolica e per le attività
alternative, con l’esclusione dell’IRAP e degli oneri sociali a
carico dell’amministrazione”;
* gli uffici scolastici regionali di Liguria e Veneto hanno
recentemente dato indicazioni sulla nomina degli insegnanti di
attività alternativa, confermando che i costi di tali contratti
sono a carico del ministero e non dei fondi di istituto (*
vedasi dettagli in calce).

L’attivazione di insegnamenti alternativi a quello della religione
cattolica è un diritto conclamato e ormai giuridicamente inattaccabile.
Confidando che la scuola da Lei diretta abbia provveduto alla loro
attivazione, le chiediamo gentilmente di indicarci i progetti didattici
avviati.

Cordialmente,
Massimo Maiurana
Referente UAAR di Ragusa, tel: 368/3121858

(*)
Dalla nota MIUR/AOODRVE/UFF.III/10978/C7 avente per oggetto
“A.s. 2010/11 – Indicazioni operative nomina docenti per svolgimento
attività alternative all’ insegnamento della Religione Cattolica.”
emanata da:
USR VENETO – Direzione Generale – Ufficio III (Riva di Biasio 1299 –
30135 Venezia)
tel. 041 2723-127/130/131/132 – fax 041 2723118 – e- mail:
ufficioterzo.veneto@istruzione.it
MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA
UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL VENETO
DIREZIONE GENERALE
________________________________________________________

Modalità organizzazione attività alternative

Premesso che il contenuto delle attività alternative deve essere
definito dal collegio dei docenti delle singole scuole, i dirigenti
scolastici procederanno come segue a nominare il personale docente
necessario a coprire le ore in questione :

a. prioritariamente attribuendo le ore a docenti in servizio
nella scuola totalmente oparzialmente in soprannumero o, ai fini
del completamento d’orario , a docenti di ruolo enon di ruolo la
cui cattedra sia costituita con un numero di ore inferiore a
quello obbligatorio. Si evidenzia che non risulta possibile, per
gli insegnanti a tempo indeterminato di scuola
secondaria,titolari di cattedra su due scuole (c.d. cattedra
orario esterna), completare l’orarionella prima scuola con ore
di attività alternative;

b. qualora non sia stato possibile attribuire in tutto o in
parte le ore di attività alternative agli insegnanti indicati al
precedente punto a), i dirigenti scolastici conferiranno tali
ore, con il loro consenso, a docenti di ruolo o con nomina di
supplenza annuale (31.8.2011) o fino al termine delle attività
didattiche (30.6.2011), in servizio nella scuola che hanno già
raggiunto l’orario di cattedra (ore eccedenti);

c. nel caso in cui non sia stato possibile procedere, in tutto o
in parte, alla copertura delle ore in questione con i docenti
indicati ai precedenti punti a) e b) i dirigenti scolastici
potranno stipulare contratti a tempo determinato, con aspiranti
a supplenza inclusi nelle graduatorie di istituto.

Durata nomina per ore eccedenti – contratto a TD per supplenza –
Retribuzione.

Sia nel caso in cui vengano attribuite ore eccedenti a docenti in
servizio nella scuola, sia nel caso in cui si renda necessario stipulare
un contratto di supplenza attingendo dalle graduatorie di istituto, la
durata della nomina e della relativa retribuzione sono fissate al
30.6.2011.

Organo competente alla liquidazione delle competenze al personale
docente che svolge le attività alternative con ore eccedenti o con
contratto a tempo determinato.

Da accertamenti effettuati da questa Direzione risulta che il Bilancio
del MIUR prevede specifici stanziamenti per il pagamento dei docenti che
svolgono le attività alternative di cui trattasi. I relativi fondi sono
gestiti dal MEF, tramite le Direzioni Provinciali dell’Economia e delle
Finanze, sui seguenti capitoli: capitolo n. 2711: scuola dell’infanzia;
capitolo n. 2709: scuola primaria; capitolo n. 2710: scuola secondaria
di 1^ grado; capitolo n. 2703: scuola secondaria di 2^ grado.
Pertanto, anche nel caso in cui si renda necessario nominare personale
supplente, la relativa spesa non graverà sul bilancio dell’istituzione
Scolastica.
Premesso quanto sopra e tenuto conto che i provvedimenti di attribuzione
delle ore eccedenti e i contratti di supplenza devono essere inviati,
per il visto di legittimità, alla Ragioneria Territoriale dello Stato,
si forniscono le seguenti indicazioni utili a far si che i citati
provvedimenti non subiscano rilievida parte di tale organo di controllo:

a. innanzi tutto è necessario quantificare, per tipologia di
scuola (infanzia, primaria, secondaria di primo grado e
secondaria di secondo grado) il numero di ore da destinare alle
attività alternative, in relazione al numero delle classi
coinvolte;

b. in caso di attribuzione di ore eccedenti, risulta poi
necessario dimostrare di non aver potuto coprire, in tutto o in
parte, tali ore con docenti in soprannumero o tenuti a
completare l’orario d’obbligo previsto dal Contratto Collettivo
di lavoro – comparto scuola – sottoscritto il 29.11.2007,
quantificando le ore non coperte.

c. parimenti, nel caso in cui si renda necessario fare ricorso a
personale supplente, deve essere dimostrata l’impossibilità di
coprire in tutto o in parte le ore in questione con insegnanti
disponibili a prestare ore eccedenti.

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10 pensieri su “Lettera ai dirigenti scolastici

  1. Nello Lo Monaco in ha detto:

    BRAVO!

  2. ottimo lavoro Massimo.

    Complimenti !

  3. Massimo in ha detto:

    vi ringrazio dei complimenti, ma preciso che il testo della mail e’ stato redatto da altri soci e che ragusa ha fatto da battistrada per verificare la bonta’ delle email delle scuole italiane che avevamo raccolto.
    successivamente, vista la riuscita dell’iniziativa a ragusa (sono anche stato contattato da una dirigente che chiedeva informazioni 🙂 ) la stessa email e’ stata inviata dal circolo di bologna e sta per essere inviata dal circolo di ferrara, e sicuramente altri seguiranno 😉

  4. Salvatore in ha detto:

    Ottimo lavoro naturalmente; si tratta di opportuni interventi per far si che qualcosa si smuova anche nell’istituzione scolastica. A parte ciò, personalmente penso che il problema di fondo è proprio la presenza di una materia, nell’ambito degli indirizzi di studio, chiamata “religione. Ognuno ha diritto di credere a ciò che vuole nel privato; il fatto diventa grave quando una fede religiosa si erge a fatto pubblico. Sappiamo come tutto ciò sia avvenuto storicamente. Secondo me non dovrebbe proprio esistere una materia d’insegnamento nella scuola pubblica chiamata religione. Al massimo posso concepire una materia come “storia delle religioni” con valenza specificatamente culturale. Salvo

  5. Massimo in ha detto:

    se lo dici a loro ti dicono che li stai discriminando, perche’ per loro quello di imporre la loro fede e la loro visione e’ un diritto, e il dovere degli altri e’ quello di non protestare.

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  9. Maria Antonietta in ha detto:

    Quando, qualche anno fa chiesi alla dirigente della scuola di mia figlia, l’attivazione di un corso alternativo, mi fu risposto che non c’erano abbastanza bambini per istituirne uno. E’ vero? c’è una legge che indica un numero minimo? Grazie se qualcuno può rispondermi. Maria Antonietta.

    • Massimo in ha detto:

      qualche anno fa lo facevano perche’ non era ancora stato sancito il diritto, adesso e’ esattamente il contrario: le recenti sentenze del consiglio di stato e del tribunale di padova hanno stabilito che la mancata attivazione dell’insegnamento alternativo costituisce di per se’ discriminazione, e hanno ordinato che il ministero adotti le misure necessarie affinche’ l’ora alternativa venga garantita a chi la richieda.
      il ministero ha risposto con due circolari in cui si fa presente agli istituti scolastici che sono obbligati ad istituire l’OA e che questa non grava sul bilancio dell’istituto; se nell’istituto ci sono insegnanti in debito di ore occorrera’ utilizzare quelli, se non ci sono occorre fare richiesta all’USP e alla scuola verranno inviati gli insegnanti necessari, anche se c’e’ un solo alunno a richiederlo.

      nel mio caso, figlio in 5^ elementare, l’anno scorso per la prima volta non hanno messo religione ad una delle ore estreme (gli altri anni si’, quindi lo mandavo a scuola in 3^ ora), quindi ho chiesto l’attivazione dell’OA. le cose stavano andando per le lunghe perche’ l’insegnante che si occupa della redazione dell’orario se la prendeva comoda, e ad ogni occasione ripeteva che era solo mio figlio che richiedeva l’OA (falso, perche’ poi ne ha usufruito anche un bimbo di famiglia musulmana). quando, stanco, mi sono rivolto alla preside si e’ risolto tutto nel giro di nulla; infatti la preside sa bene che risponde lei per la mancata attivazione, e dopo la mia lamentela ha strigliato per bene gli insegnanti e mi ha successivamente telefonato per dirmi che era tutto a posto.

      quindi, in caso di problemi, rivolgersi sempre al dirigente scolastico e far presente che l’OA deve essere obbligatoriamente attivata come disposto dal ministero. la lettera che c’e’ all’inizio di questo articolo l’ho inviata a tutte le scuole della provincia, quindi potete anche portarvela dietro e farglielo presente.
      occorre tenere presente che possono offrirvi alternative, come ad esempio l’uscita anticipata o l’ingresso ritardato, ma voi non avete nessun obbligo di accettarle. a me gli altri anni conveniva cosi’ e accettavo, ma era una mia scelta, loro non me lo possono imporre.

      quello che e’ importante e’ che nel modulo che viene compilato all’iscrizione dovete scegliere con attenzione. se volete l’OA dovete barrare la relativa casella, perche’ se non l’avete fatto una volta che iniziano le lezioni possono benissimo rifiutarsi di attivarla (possono anche non farlo, ma non ci spererei troppo). in ogni caso, quando riaprono le iscrizioni (quindi a febbraio) potete andare in segreteria e chiedere di cambiare la vostra scelta per l’anno successivo.

      informazioni piu’ dettagliate sul sito UAAR:
      http://www.uaar.it/uaar/campagne/progetto-ora-alternativa/ora-alt-vademecum.html

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